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Oltre alle gia' note differenze di dimensioni nelle aree cerebrali coinvolte nell'esecuzione di un brano, un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto che i
musicisti per leggere un testo, al contrario delle altre persone, 'reclutano' le stesse aree abitualmente coinvolte per leggere un pentagramma. Secondo gli esperti, il risultato puo' avere
interessanti applicazioni per i bambini a rischio di dislessia.
Lo studio, pubblicato su Neuropsychologia, e' stato condotto da Alice Mado Proverbio, Mirella Manfredi e Roberta Adorni dell'Università Milano-Bicocca e
Alberto Zani dell'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia molecolare del CNR di Milano. I ricercatori hanno ricostruito, tramite una tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione, il segnale
bioelettrico durante l'elaborazione cerebrale delle note e della lettura in un gruppo di quindici musicisti professionisti e altrettante persone di uguale scolarizzazione ed eta', ma senza alcuna
conoscenza musicale.
Risultato: sia nel leggere le note che le parole, i musicisti attivavano delle aree cerebrali diverse da quelle osservate nelle persone senza conoscenze
musicali. ''Quando leggono un testo - spiegano i ricercatori - le persone prive di conoscenza musicale attivavano la corteccia occipito-temporale di sinistra e il giro occipitale inferiore di
sinistra. Nei musicisti, invece, queste stesse regioni sono risultate attive sia sull'emisfero sinistro (come nei non musicisti) che, inaspettatamente, sull'emisfero destro''. La scoperta
potrebbe aiutare i bambini dislessici in cui la regione cerebrale normalmente reclutata per l'analisi visiva delle parole si attiva in modo atipico o insufficiente. ''Lo studio della musica -
suggeriscono gli esperti - potrebbe aiutare a sviluppare un circuito cerebrale comune a parole e note contribuendo cosi' a compensare i deficit di lettura''.(ANSA).
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - I musicisti hanno un 'supercervello'.